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Un ottimo Nabucco al Teatro VerdiTs

today24 Marzo 2024

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Un Nabucco ricco di passione risorgimentale quello in scena al Teatro Verdi di Trieste sino al 30 marzo. Ambientata durante le cinque giornate di Milano il bell’allestimento del Teatro nazionale croato di Zagabria è firmato da Giancarlo Del Monaco, regista di fama mondiale – che ha guidato alcuni fra i maggiori teatri tedeschi, francesi e italiani. Il regista veneziano rimarca l’italianità del titolo verdiano nel suo afflato patriottico e sottolinea l’impetuosità drammaturgica del compositore di Busseto con tanto di crolli di mura, cannoni fumanti e grandi e sventolanti  bandiere italiane. Il tutto avvalendosi delle  scenografie di William Orlandi – suoi anche gli efficaci costumi –  che immagina palazzi monumentali dal sapore assiro e orti Babilonesi, illuminati dalle bianche luci zenitali di  Wolfgang von Zoubek. A tratti l’atmosfera cambia, si fa nostalgica, come nel notturno sonnolento dell’aria più celebre del Va pensiero, o si indora come nel quarto atto finale quando una calda Luce (divina?) ammanta Fenena e il popolo ebraico, finalmente salvati dalla sete di potere della temibile Abigaille.

Dal canto suo, dal podio d’orchestra, il maestro Daniel Oren, uno dei massimi esperti dello spartito verdiano,  dirige ottimamente, con passione e maestria, sbuffando e saltando come un grillo, esaltando l’attenta distribuzione dei diversi climi espressivi che fanno di questa partitura una pietra miliare per Verdi.  Il maestro israeliano dal gran carisma, e dal temperamento spadaccino, non molla un attimo in intensità e tiene ben viva l’attenzione del pubblico sulla partitura dai diversi climi espressivi. Completo è il  feeling con orchestra, cantanti e coro. Con quest’ultimo regala un bis toccante e immancabile proprio del “Va pensiero”.

Il cast

Ad esaltare questo allestimento, che rimarrà nella memoria del pubblico, il notevole cast in scena tra i quali brillano Roman Burdenko,  nei panni del titolo, e Maria Jose Siri. Il primo ha regalato un’interpretazione impeccabile e appassionata, premiato da applausi calorosi, mentre il soprano uruguaiano, capace di restituire quel virtuosismo musicale fiammeggiante che fanno di Abigaille uno dei ruoli verdiani  più impegnativi, riesce a ben calibrare l’energia drammatica con la contabilità estesa voluta da Verdi. Alla prima un’improvvisa  indisposizione le impedisce di partecipare al quarto atto, prontamente sostituita da Olga Maslova, e di incassare i meritatissimi applausi del pubblico.

 

Molti i consensi anche per Elmina Hasan, nei panni di Fenena, e Carlo Ventre, Ismaele. Bene  e omogeneo anche il resto del primo cast con Rafal Siwek, Zaccaria, Cristian Saitta, Gran Sacerdote di Delo, Christian Collia nel ruolo di Abdallo e Elisabetta Zizzo (Anna).

Ospite in questa puntata di Teatralmente condotto da Monica Ferri  con la regia di Maria Musil, Maria Josè Siri nel ruolo di Abigaille.

(Foto di F. Parenzan)

Scritto da: Monica Ferri

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