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Diretta Damilano - Enrico Torlo igor Damilano
Sarà un appuntamento speciale quello di venerdì sera, 3 luglio, al Teatro Verdi di Trieste. Il terzo concerto della rassegna estiva vedrà infatti l’esecuzione della Petite Messe Solennell di Gioachino Rossini.
Protagonisti, oltre al Coro del Teatro Verdi, un cast di interpreti che annovera voci tra le più amate del repertorio belcantistico, tutte “regionali”: accanto al soprano friulano Giulia Della Peruta, già applaudita al Verdi nel 2018 ne “L’italiana in Algeri” dello stesso Rossini e in “Così fan tutte” di Mozart, al basso pordenonese Abramo Rosalen, anch’egli recentemente protagonista ne “I Puritani” di Bellini nel 2018 e in “Lucrezia Borgia” di Donizetti quest’anno, le triestine “star” internazionali Daniela Barcellona e Antonino Siragusa, un quartetto che assicura al concerto uno spessore artistico di altissimo rilievo
In programma l’ultimo componimento di Gioachino Rossini concepito non per un uso ecclesiastico bensì per un contesto familiare d’élite, quella Petite Messe Solennelle che fu eseguita davanti ad un pubblico d’invitati, il 13 marzo 1864, nel palazzo parigino della famiglia Louise Pillet Will, che aveva commissionato il lavoro con intenti intimi e privati. Oggi si considera questa composizione quasi un azzardo rispetti ai tempi e quasi un’anticipazione avveniristica di forme che si svilupperanno ben oltre la fine dell’Ottocento anche nel corso del Novecento.
Sul podio una bacchetta femminile, quella del maestro Francesca Tosi, maestro anche del coro del Teatro Verdi, che ha dedicato la sua carriera non solo alla musica corale ma anche all’attività solistica per pianoforte – con molti concerti dedicati in particolare a Beethoven e Rachmaninov – e alla direzione d’orchestra. Personale è il suo rapporto con questo capolavoro rossiniano “la Petite Messe Solennelle” l’accompagna nel corso della sua vita musicale.
Al primo pianoforte – un grancoda Fazioli F308 gentilmente messo a disposizione dall’omonima casa costruttrice – Adele D’Aronzo, al pianoforte di ripieno – un grancoda Fazioli F278 di proprietà della Fondazione – Alberto Macrì e all’armonium – in questo caso organo – Ilario Lavrencic.
Il concerto si svolge nei limiti e nel rispetto di tutti i protocolli vigenti per la protezione dei lavoratori e del pubblico presente in sala, nel limite massimo di 200 spettatori.
La biglietteria del Teatro Verdi è aperta fino a sabato orario 9-13 e un’ora prima dell’inizio dei concerti. Tutte le informazioni sono disponibili anche sul sito web www.teatroverdi-trieste.com.
Biglietti da 20,00 € – 25,00 € – 30,00€
Scritto da: Monica Ferri
Antonino Siragusa Daniela Barcellona Fondazione Teatro Verdi Teatro Verdi di Trieste
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