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Turandot al Castello di San Giusto

today7 Luglio 2024

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Trieste riscopre i suoi luoghi più belli. Dal 10 luglio, per tre date, la Turandot di Giacomo Puccini animerà la piazza d’armi del  Castello di San Giusto diretta dal direttore musicale dell’ente lirico, Enrico Calesso. La celeberrima opera lirica, capolavoro incompiuto del maestro lucchese arriva con la revisione e l’ ampliamento scenografico del  fortunato allestimento di Davide Garattini Raimondi, commissionato dalla Fondazione del TeatroVerdi di Trieste, su misura per la nuova collocazione e ripensata appositamente per esaltare l’unicità del Cortile delle Milizie del Castello. L’allestimento darà una spinta ancor più maestosa al racconto musicale pucciniano, con un centinaio di protagonisti sul palco tra coro e solisti.

Il cast vede la Principessa di Ghiaccio di  Rebeka Lokar, considerata una delle migliori Turandot della nuova leva e voce perfetta per le difficili tessiture richieste. Ad far rivivere Calaf sarà il tenore americano Clay Hilley, già assoluta eccellenza sul repertorio wagneriano, Beethoven e Strauss; la giovane Caterina Marchesini, cresciuta all’accademia del festival pucciniano e dalla  brillante carriera europea, debutterà nel ruolo di Liù. Il trio che da sempre dà nerbo, colore e carattere all’opera, Ping, Pong, Pang, vedrà il baritono Marcello Rosiello, già nel ruolo in Arena di Verona, Enrico Casari fresco dell’Ariadne auf Naxos alla Fenice, e il giovane e affermato Aaron McInnis, presenza importante alla Staatsoper di Vienna su molti titoli. Il solidissimo basso Abramo Rosalen sarà Timur, mentre l’Imperatore Altoum avrà la voce di Gianluca Moro, già apprezzato a Trieste nel recente Flauto Magico.

Molte città italiane ed europee godono in estate dell’opera all’aperto in luoghi di valore storico, estetico ed affettivo del proprio territorio, ma per Trieste questa è davvero una novità importante, assente dal 2016, nella nuova filosofia di musicare le proprie eccellenze per riempirle ancora di vita, fuori dalla routine puramente museale, ed al contempo rafforzare la vocazione divulgativa delle principali istituzioni musicali della città, attirando nuovo pubblico al repertorio di tradizione.

Per il sovrintende Giuliano Polo la moltiplicazione sensoriale che offre l’opera all’aperto nei luoghi di grande spontanea potenza espressiva, come il Castello di San Giusto, sarà un’opportunità da non perdere; un’opportunità di crescita culturale, economica e divulgativa per la città ma anche una nuova tradizione cittadina.

Dunque un grande sforzo produttivo per il Verdi, le sue maestranze ed i suoi laboratori tecnici, pensato nell’ottica di offrire alla città sempre più occasioni d’incontro ed intrattenimento alto. Per l’occasione oltre alle solite poltrone di platea e spalti, è stata creata un’area speciale di poltronissime.

 

Scritto da: Monica Ferri

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