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Diretta Damilano - Enrico Torlo igor Damilano
Per il weekend del 1° maggio la tournée digitale dei Teatri del nord-est si trasforma in una maratona di spettacoli dedicata alla Festa dei lavoratori. Ad aprire la maratona del weekend venerdì 1° maggio, alle ore 20.00, è il Teatro Stabile di Bolzano con Acciaierie, uno spettacolo dedicato a un capitolo fondamentale della storia dell’Alto Adige. Scritto sulla base di materiali storici, fonti scritte e orali da Antonio Caldonazzi, Sandro Ottoni e Andrea Castelli, lo spettacolo ripercorre le fasi salienti della “colonizzazione” di Bolzano ad opera degli italiani. Il filo conduttore è la ricostruzione delle vicende dello stabilimento delle Acciaierie, dal fascismo agli anni Sessanta, ossia dalla sua fondazione ai primi segnali di lotta operaia, passando attraverso le vicende della guerra. Una apparentemente semplice storia popolare di miseria e alienazione, in cui si annodano i sogni di benessere alimentati dalla propaganda di regime e le speranze in un contesto lavorativo difficile e causa di molte delusioni che comunque finiscono per sviluppare un forte attaccamento anche sentimentale alla fabbrica stessa.
La tournée digitale dei teatri del Nordest continua sabato 2 maggio con Fabbrica,un racconto corale su un secolo di storia operaia italiana prodotto dal Teatro Stabile del Venetonel 2019 a partire dal testo di Ascanio Celestini con le musiche di Giovanna Marini e interpretata dagli allievi attori della Scuola Teatrale d’Eccellenzadel Teatro Stabile del Veneto diretti da Sandra Mangini. Un’occasione a cui ha partecipato anche l’autore, Ascanio Celestini, e in cui è stata registrata la ripresa integrale a camera fissa ora offerta in streaming dallo Stabile. Opera popolare di grande respiro basata su memorie operaie, Fabbrica è il racconto epico di una vicenda umana, che parla di uomini e di donne, di vita e di morte, di amore, di orgoglio e di condanna. All’attualità del tema del lavoro si mescolano i modi della cultura contadina, l’orizzonte simbolico, il senso del magico, del mistero dell’esistenza. Questa versione corale del racconto porta per la prima volta in scena in Italia le musiche composte in francese da Giovanna Marini, la più grande compositrice italiana di musica vocale per il teatro.
Domenica 3 maggio doppio turno di spettacoli con una lettura inedita del classico Amleto a cura del regista e coreografo Matjaž Fari?, proposto con sottotitoli in italiano dal Teatro Sloveno di Trieste dalle ore 18.00, È un’ambientazione dark e rock quella data del designer di fama internazionale Alan Hranitelj e dalle musiche della band industrial dei Laibach. Affascinante e tenebroso, l’Amleto dell’attore e performer Klemen Janeži? esplora la dimensione della follia del principe danese, vittima della barbarie e della crisi ideologica di una società violenta, ma soprattutto della mancanza di affettività e comunicazione all’interno della famiglia. Tutti i personaggi giovani di questo testo vivono, infatti, un conflitto generazionale non riuscendo ad adattarsi al mondo degli adulti.
Seguirà alle 20.00 Sindrome italiana, una co-produzione del Rossetti – Teatro Stabile del Friuli VeneziaGiulia con CTB Centro Teatrale e Teatrodue di Parma. La scrittura incisiva di Lucia Calamaro e il talento impetuoso delle MitiPretese (Manuela Mandracchia, Sandra Toffolatti, Mariàngeles Torres) danno vita a uno spettacolo in cui il teatro funge da strumento di indagine e di denuncia di un tema sociale come il dramma delle donne dell’Est. Impegnate in Italia come badanti creano strappi spesso irreparabili nelle loro famiglie lontane e – di riflesso – la disgregazione dei nostri tessuti familiari dove pare non ci sia più tempo né sensibilità per occuparsi della fragilità degli anziani. Le MitiPretese raccontano la figura femminile fuori dai clichés chiamando in causa la politica, l’etica, le prospettive sociali del presente, e affrontando un tema che – alla luce di avvenimenti anche vicinissimi – ci richiama a riflessioni dolorose, scomode ma essenziali.www.teatrostabileveneto.it/una-stagione-sul-sofa-3/
Scritto da: Monica Ferri
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