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Al Teatro VerdiTs una Manon Lescaut sofisticata

today11 Novembre 2023

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Contemporanea, elegante e sontuosa la Manon Lescaut di Guy Montavan fa discutere ma convince.

Lo spettacolo in scena a Trieste è il  primo appuntamento della Stagione lirica. Il titolo mancava nel capoluogo giuliano dal 2007 e arriva in un allestimento senza tempo e fortemente metaforico. Mette in luce il forte contrasto emotivo della protagonista, donna sfacciatamente contemporanea, e contrappone in lei due livelli:  quello fastoso e  ricercato e l’altro spoglio  e desolato. Due livelli sottolineati  dal regista svizzero – direttore generale  del teatro di Erfurt   ma tenuti insieme dall’amore egoistico  che Manon “ nella buona e nella cattiva sorte”  ha per se stessa.  Ne emerge una donna quasi moderna,  unica catalizzatrice  dell’azione registica attorno alla quale ruotano gli uomini: chi la vuole amare (de Grieux) e chi la vuole possedere come musa ispiratrice  (Geronte).  Combattuta tra sentimenti contrastanti,  capace di amare ed essere fedele solo a  se stessa,  questa Manon trova nella morte l’unica via di uscita dalla sua  coazione a ripetere il tradimento,  inclinazione scomoda e impossibile da accettare – questo sì unico elemento fedele al tempo in cui fu scritta l’opera a fine ‘800 – in una cultura borghese e maschilista.

Un allestimento decisamente interessante per l’interpretazione estetica offerta da Montavan, definito dalla critica europea come un successo clamoroso quando è andato in scena lo scorso anno a Montecarlo –  e per una lettura registica  che arricchisce l’interpretazione di Manon con nuove sfumature.

Sofisticata la messa in scena con una  scenografia ricercata tanto quanto la scelta dei materiali  (a partire dal secondo atto) con  velluti, cristalli e mobili di design,  illuminati dalle luci sensuali  dello scenografo Hank Irwin Kittel. Moderni, a tratti essenziali,  gli abiti  di Kristopher Kempf che porta decisamente Manon nel nostro secolo. Dal podio orchestrale la direttrice Giovanna Fratta esibisce  la sua passione e lo studio appassionato per Puccini, a cui ha dedicato una costante ricerca esecutoria con una conduzione energica ed elegante. Totale per lei il feeling  con l’Orchestra del Verdi.

Nel cast spicca l’interpretazione della  croata Lana Kos, voce stimata ed apprezzata in tutto il mondo,  che offre una Manon dirompente, sensuale e leziosa, in alternanza con Alessandra Di Giorgio, giovane soprano con importanti collaborazioni internazionali. Tra i due  tenori, che danno voce allo sfortunato Cavaliere des Grieux, domina l’italiano Roberto Aronica su Murat Karahan, mentre molto apprezzato dal pubblico è anche a Trieste l’interpretazione del  basso Matteo Peirone in Geronte, a cui si alterna  il giovane messicano Fernando Cisneros in Lescaut. Presenti nel cast anche il tenore Paolo Nevi (Edmondo),  il veterano Nicola Pamio e il giovane mezzo-soprano Magdalena Urbanowicz formatasi al Lirico Sperimentale di Spoleto nel ruolo del musico.

Sin dalla prima di stagione,  dunque, si conferma la cifra stilistica del  Verdi di Trieste attenta ad alternare nomi famosi di esperienza e solidità artistica  a giovani di grande talento ma già confermati da importanti istituzioni formative.

Manon Lescaut chiuderà il suo percorso il 18 novembre al Teatro Nuovo Giovanni da Udine.

La campagna abbonamenti invece è ancora  aperta fino al 12 novembre.

Scritto da: Monica Ferri

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