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Diretta Damilano - Enrico Torlo igor Damilano
“Oylem Goylem” , lo spettacolo cult di Moni Ovadia, torna quest’anno nei teatri. Questo classico intramontabile delle scene, vero e proprio cabaret yiddish con musiche klezmer che, da quasi trent’anni, non smette di incantare per arguzia, poesia e malinconia, è in scena al Teatro Verdi di Pordenone venerdì 20 gennaio (inizio ore 20.30) in occasione dell’imminente Giornata della Memoria. Moni Ovadia e i musicisti della Moni Ovadia Stage Orchestra danno vita a una rappresentazione basata sul ritmo, sull’autoironia, sull’alternanza di brani musicali, canti, storielle e aneddoti.
“Oylem Goylem” , fenomeno epocale che, con la forza della sua solenne semplicità e vitalità, ha reso familiare e necessaria all’Italia la tradizione del mondo yiddish, è uno di quegli spettacoli dove si ride, ci si commuove e ci si indigna di fronte a stereotipi come quello dell’ebreo ricco e avaro, mercante senza scrupoli e spericolato finanziere, ma anche per i ritratti abbozzati di rabbini, yiddishe mame e figli vessati. Uno spettacolo che unisce musica e cultura yiddish alla lingua – quell’inafferrabile miscuglio di tedesco, ebraico ma anche polacco, russo, ucraino e romeno – per presentare la condizione universale dell’Ebreo errante, il suo essere senza patria sempre e comunque, con un sapiente racconto, narrativo e musicale. Alterna brani musicali e canti a storielle, aneddoti, citazioni che la comprovata abilità dell’intrattenitore sa rendere gustosamente vivaci. Ma la curiosità dello spettacolo sta nel fatto di essere interamente dedicato a quella parte della cultura ebraica di cui lo Yiddish è la lingua e il Klezmer la musica. Ovadia dà vita con i suoi musicisti a una rappresentazione basata sul ritmo, sull’autoironia, sull’alternanza continua di toni e di registri linguistici, dal canto alla musica. Uno spettacolo che “sa di steppa e retrobotteghe, di strade e sinagoghe”. “Oylem Goylem” è un esempio di come a teatro in centoventi minuti si possono fondere umorismo e tradizione, intelligenza colta e gusto popolare in una formula linguisticamente internazionale. Un grande cult, antidoto contro violenza, intolleranza e razzismo. Vista la grande richiesta, il Verdi ha deciso di aprire a tutto il pubblico la recita mattutina pensata per le scuole di sabato 21 gennaio (inizio ore 10) con posti nel settore di prima galleria. In scena con Moni Ovadia in questo allestimento di Corvino Produzioni e Centro Teatrale Bresciano Maurizio Dehò al violino, Luca Garlaschelli al contrabbasso, Paolo Rocca al clarinetto, Albert Mihai alla fisarmonica, Marian Serban al cimbalon.
Info e biglietti: www.teatroverdipordenone.it; biglietteria@teatroverdipordenone.it Tel 0434 247624.
Scritto da: Monica Ferri
Moni ovadia Oylem Goylem Teatro Verdi Pordenone
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